Dare il meglio di sé.
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Coppa del mondo di biathlon 2022: uno stress test.

Una coppa del mondo di sport invernali senza neve? Impensabile. Ma anche una quantità eccessiva di coltre bianca diventa critica: la Coppa del mondo di biathlon della IBU di Oberhof si è trovata in entrambe queste situazioni. Due Arocs in impiego continuo hanno contribuito in maniera determinante al salvataggio delle gare.

La Coppa del mondo di biathlon dell’IBU a Oberhof: è qui che ha luogo l’annuale sfida dell’élite dei tiratori sportivi sugli sci di fondo. Quella di Oberhof, accanto a Ruhpolding e Antholz, è una delle tre iconiche località in cui si svolge la Coppa del mondo. Ma cosa succede se, come quest’anno, le condizioni meteo non sono collaborative?

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«Per una settimana abbiamo avuto temperature quasi primaverili.»

Christian Schleicher, dipendente Daimler Truck AG

Già da dicembre fervono i preparativi dei tracciati, tutto si presenta in ottime condizioni. Le piste sono pronte e le competizioni possono iniziare! Ma poi lo shock: «Per una settimana abbiamo avuto temperature quasi primaverili!», racconta Christian Schleicher della Daimler Truck AG, che da anni si presta come volontario durante la Coppa del mondo. «È scesa molta pioggia e spesso si sono registrate temperature a due cifre». Quando soffiava il vento sembrava quasi che qualcuno puntasse un fon sulla neve. «Tutti i percorsi già pronti si sono sciolti».

Il risultato: gare posticipate di un giorno. A quel punto si è lavorato a testa bassa. Andava trovata della neve. Christian Schleicher telefona senza indugi a CharterWay di Norimberga. All’altro capo risponde Mario Gottwald, che spontaneamente offre un secondo Arocs. Ma come si fa con il conducente? «Ci penso io, arrivo subito», è la semplice soluzione di Mario Gottwald.

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20000

i metri cubi di neve spostati in due giorni.

In collaborazione con agli altri operatori e truck inizia una vera e propria maratona. Viene dato fondo ai depositi di neve predisposti in via precauzionale sotto i teloni e nella pista indoor. Grazie a 48 ore di lavoro continuo e circa 20.000 metri cubi di neve le piste vengono ripristinate. «Le operazioni sono iniziate il martedì sera e il mercoledì pomeriggio gli atleti avevano a disposizione almeno un tracciato per l’allenamento. Il giovedì sera era evidente: ce l’abbiamo fatta, la Coppa del mondo può essere disputata», afferma Christian Schleicher.

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La neve dalla pista da sci indoor …

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… e dai depositi esterni …

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… viene distribuita sulle piste ormai sciolte.

«Le operazioni sono iniziate il martedì sera e il mercoledì gli atleti avevano già a disposizione un tracciato per l’allenamento.»

Christian Schleicher
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Supporto dall’alto: poco prima delle competizioni torna l’inverno.

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Supporto dall’alto: poco prima delle competizioni torna l’inverno.

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Supporto dall’alto: poco prima delle competizioni torna l’inverno.

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Alla fine della Coppa del mondo la situazione si rovescia completamente: la neve deve essere rimossa.

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Alla fine della Coppa del mondo la situazione si rovescia completamente: la neve deve essere rimossa.

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Alla fine della Coppa del mondo la situazione si rovescia completamente: la neve deve essere rimossa.

L’ironia di tutta la faccenda: «Durante lo svolgimento dell’evento è tornato l’inverno. E quindi alla fine ci siamo trovati nella condizione opposta, ossia di dover rimuovere la neve, ribaltabile dopo ribaltabile».

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Foto: Daimler

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